Buona notte a chi non dorme. Ma anche chi si è
appena svegliato e vuol sapere cosa si è perso durante le ore di meritato
riposo. Buona notte ai sognatori, ma anche ai viaggiatori che di volta in volta
decideranno di fare un pezzo di strada insieme a noi. Nella nostra notte non ci
sono sogni. E non troverete la Varese dei sogni, ma neppure morti viventi che
passeggiano sotto i portici di corso Matteotti. Ci sarà invece la gente, perché
cercheremo di raccontare brandelli della vita di chi vive quando altri dormono.
Sfatare il luogo comune di coloro che ripetono come un mantra che la città, la
nostra città, sonnecchia di giorno come di notte. Daremo voce a chi ha fatto
tardi dopo una serata con gli amici; a chi è costretto a “tirar tardi” per
dovere e a chi nel “tirar mattina” trova un suo piacere. Proveremo a regalare
immagini di una città lunare, fotografare le ombre che si allungano tra le vie
del centro, ma anche negli angoli periferici. Vogliamo provare a raccontare
come nasce, cresce e muore la notte varesina. Condividere gli incontri che
faremo, gli scorci che ci emozioneranno, le storie che raccoglieremo e
racconteremo. Non sappiamo esattamente cosa ci riserverà il nostro andare,
camminare e parlare, ma sappiamo che tra tante abatjour che si spengono nelle
case, c’è sempre una giornata che deve ancora finire oppure ancora iniziare per le strada, in un locale o dentro a un posto di lavoro. E poi ci sono le chiese, le
piazze, le vie, le case, i palazzi, gli alberi che stanno a guardare. Ed è questa
Varese che cammina, guida, lavora e si diverte quando quasi tutti dormono che
vi vogliamo raccontare. E allora partiamo. La notte è viva. Viva la notte.
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