Cosa c’è in fondo alla notte? Chiedo e rilancio a me stesso: Ma che cos’è
la notte?
La notte è il B-side del giorno. E
come ogni lato B attira sguardi, curiosità, muove fantasie e commenti. La notte
è il buio e come ogni angolo buio stuzzica l’istinto di indagarlo, renderlo
meno oscuro, illuminarlo, farlo diventare visibile alla luce del sole o anche
di una fioca lampadina. Vero è che il chiarore spesso spazza oscurità e fascino
senza far distinzione e che il secondo svanisce con l’ineluttabile avanzare del
giorno. Ma è il processo di disvelamento dell’oscuro ad affascinare.
La notte è come la canzone incisa sul lato B di un vecchio 45 giri:
l’una (la canzone) accessoria alla hit, l’altra (la notte) propaggine delle ore
diurne da riempire quasi esclusivamente con il riposo. Eppure, come con i
vecchi vinili, dopo aver ascoltato fino alla nausea la canzone del momento,
scatta qualcosa che ti fa posizionare quel disco sull’altro lato, ancora
vergine e mai ascoltato. E può anche essere che la musica che gira intorno ti
piaccia parecchio. Così è la notte: per anni ci entri per dormire, finché ti
accorgi che esiste anche lei, che il mondo non si dissolve al calar delle
palpebre e che continua a vivere e brillare di luce (lunare) propria.
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